mercoledì 12 ottobre 2011

Tiziano Ferro- "Alla mia età"-

Sono un grande falso mentre fingo l'allegria
sei il gran diffidente mentre fingi simpatia
come un terremoto in un deserto che
che crolla tutto ed io son morto e nessun se n'è accorto
lo sanno tutti che in caso di pericolo si salva solo chi sa volare bene
quindi se escludi gli aviatori..i falchi, nuvole , gli aerei, aquile e angeli rimani te
e io mi chiedo ora che farai
che nessuno ti verrà a salvare

complimenti per la vita da campione
insulti per l'errore di un rigore

e mi sento come chi sa piangere
ancora alla mia età
e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età
e vita mia che mi hai dato...tanto amore , gioia , dolore tutto
ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età

certo che facile...non è mai stato,
osservavo la vita come la osserva un cieco
perchè cio che è detto puo far male
però cio che è scritto puo' ferire per morire

e mi sento come chi sa piangere
ancora alla mia età
e ringrazio sempre chi sa piangere di notte alla mia età
e vita mia che mi hai dato tanto amore , gioia , dolore tutto
ma grazie a chi sa sempre perdonare sulla porta alla mia età

e che la vita ti riservi ciò che serve spero
e piangerai per cose brutte e cose belle spero
senza rancore e che le tue paure siano pure
e l'allegria mancata poi diventi amore
anche se
e perchè solamente il caos della retorica
confonde i gesti e le parole le modifica e
perchè Dio mi ha suggerito che ti ho perdonato
e ciò che dice lui l'ho ascoltato

di notte alla mia età
di notte alla mia..

Martedì 11 ottobre- Rivarolo- Begato- Piani di Fregoso- Garbo- Rivarolo

Ieri sera sono scappata dall’ufficio alle ore 17.00.
Viene buio presto e quindi se voglio allenarmi devo partire il più presto possibile.

Sono riuscita ad uscire di casa poco prima delle 18 e, nel dubbio, poiché per tornare a casa devo percorrere un breve tratto nel bosco, ho portato con me la frontale.
Ho seguito il mio solito percorso, ovvero sono salita dall’ospedale di Rivarolo fino alla Costa di Begato (salita abbastanza dolce, ma dopo l’ospedale c’è qualche strappo interessante).

Dalla Costa di Begato ho seguito la strada fino alla piazzetta di Begato, che ho raggiunto in 38 minuti.
Da Begato, sono scesa in direzione di Piani di Fregoso e, sempre seguendo la strada asfaltata, ho raggiunto, per l’appunto, Piani di Fregoso.

Il percorso è breve ma intenso perché ci sono parecchie salite abbastanza impegnative che si alternano a brevi tratti pianeggianti.
Raggiunto Piani  di Fregoso, ci si congiunge al sentiero marcato con un cerchio rosso vuoto che proviene da Forte Diamante.

Ci si trova in questo momento all’altezza del Minigolf  e in questo punto ho potuto godere di un meraviglioso tramonto.
Questi momenti mi riconciliano con la vita quotidiana e mi fanno dimenticare le lunghe e noiose ore trascorse in ufficio a svolgere un lavoro noioso ed inutile.

Il sentiero inizialmente coincide con la strada asfaltata. Poi, se ne separa per scendere nel bosco fino al Garbo.
Dal Garbo ho poi seguito la mulattiera che termina dietro al Campo Sportivo Torbella (davanti a casa).

L’intero giro mi è costato un’ora e 10 minuti (a dire la verità ……POCO MENO di un’ora e dieci minuti).

lunedì 10 ottobre 2011

Domenica 9 ottobre 2011- Monte Tobbio raduno di Quotazero

Domenica 9 ottobre abbiamo partecipato al raduno annuale del forum di Quotazero che quest'anno si è tenuto sul Monte Tobbio.
Io non avevo mai partecipato e devo dire che mi ha fatto molto piacere andarci perchè ho finalmente dato un volto ed una voce a tante persone che quotidianamente mi tengono compagnia mentre mi trovo in questa valle di lacrime ove devo trascorrere 8 ore al giorno....

Una gran bella giornata ...ci siamo divertiti!!!

Sabato 8 ottobre 2011- Cima Pian Ballaur (mt 2604)- Cima delle Saline (mt 2612)

Sabato abbiamo optato per una gita già fatta e in zone che conosciamo piuttosto bene in quanto ci siamo lasciati intimorire dalle previsioni meteo secondo le quali la giornata avrebbe dovuto essere fredda e molto ventosa.

Siamo partiti da Genova con calma, e siamo arrivati a Carnino (mt 1397) poco dopo le 9.

Alle 9 e mezza avevamo gli scarponi ai piedi.

Inizialmente abbiamo seguito il sentiero che conduce al Rifugio Don Barbera.

In mezz’ora circa, ho raggiunto il bivio di Pian Ciucchea, a quota mt 1650 circa, dove ho abbandonato il sentiero per il Don Barbera e seguito sulla mia destra il sentiero per il Passo delle Mastrelle.

Il sentiero per il passo delle Mastrelle è molto ripido e faticoso ma consente di guadagnare quota piuttosto rapidamente e quindi ad un’ora circa dalla partenza da Carnino mi trovavo già ai 2000 metri circa del Passo delle Mastrelle.

La giornata era veramente bellissima: il cielo era limpido e terso e, tutto sommato, non faceva il freddo spaventoso che le previsioni avevano ipotizzato.

Durante la mia breve sosta al passo, pensavo che tutto sommato si sarebbe benissimo potuti andare anche alla Cima Palù, dove non siamo mai stati…

Però solitamente cambiare programmi “in corsa” non ci porta bene e quindi ho proseguito decisa verso la Capanna Saracco Volante e quindi per il Colle del Pas (a dire il vero ho sbagliato strada ma ….pazienza perché la visibilità era ottima e il Colle del Pas è piuttosto evidente.

Raggiunto il Colle del Pas, ho proseguito seguendo, sulla mia destra, il crinale che conduce alla vetta della Cima Pian Ballaur.

Per raggiungere la vetta è sufficiente seguire il crinale ma comunque non vi è il pericolo di sbagliarsi in quanto il crinale è disseminato di ometti di pietre.

Ho raggiunto i mt 2604 vetta della Cima Pian Ballaur in due ore dalla partenza.

In vetta non si stava proprio benissimo a causa del vento forte.

Arrivato Vittorio, siamo scesi alla sella che separa la Cima Pian Ballaur dalla Cima delle Saline e siamo risaliti fino alla vetta della Cima delle Saline (mt 2612).

Anche in questo caso, vi è abbondanza di ometti e quindi non ci si può sbagliare (non ci si sbaglierebbe comunque perché la direzione da seguire pare piuttosto evidente).

Abbiamo pranzato poco sotto la vetta delle Saline,  in un punto che si trovava incredibilmente sotto vento.

Dopo pranzo siamo scesi sul versante opposto a quello della salita ed abbiamo raggiunto il Passo delle Saline (mt 2174).

Di lì in poco più di un’ora siamo scesi al Rifugio Ciarlo Bossi e infine a Carnino Inferiore.

Ecco le foto, fatte da me col cellulare in quanto la macchina fotografica e tutte le pile che avevamo erano drammaticamente scariche....






















venerdì 7 ottobre 2011

Giovedì 6 ottobre- Di corsa a Borzoli e oltre....

Ieri sera sono partita da casa alle 18.00.

Mi sono diretta verso l’IKEA lungo la strada “nuova”.

All’altezza dell’IKEA, ho attraversato il ponte sulle torbide acque del torrente Polcevera e sono tornata indietro lungo Corso Perrone.

Tornata a Rivarolo, ho imboccato la deviazione per Borzoli e sono salita a Borzoli.

Da Borzoli, ho provato a seguire per una decina di minuti la strada per Scarpino.

Purtroppo quando iniziavo a divertirmi …ho dovuto girare i tacchi perché iniziavo ad essere “fuori tempo massimo”.

Ho fatto una breve sosta presso la palestra di arrampicata del Lago Figoi per salutare Vittorio che si stava allenando e, poi, sono rapidamente rientrata a casa.

Tempo totale 1 ora e 12 minuti.

Il giro andrebbe bene e potrebbe essere ripetuto ma non credo che lo farò a causa dell’assenza del marciapiede.

Soprattutto se fatto alla sera, risulta un po’ pericoloso.

Purtroppo l’estate è finita e viene buio sempre prima….

Ora ci aspetta un week end che dovrebbe essere freddo, specialmente in montagna….


martedì 4 ottobre 2011

Martedì 4 ottobre- A Murta di corsa...

Ieri sera sono uscita da lavorare in tempo utile per allenarmi e quindi alle sei ero già a casa pronta per ripartire.
Mi sono diretta verso Pontedecimo avendo l’intenzione di arrivare più o meno all’altezza dell’autostrada di Bolzaneto.
Mentre tornavo verso casa e transitavo nei pressi della deviazione per Murta, mi veniva il desiderio di verificare quanto tempo occorra da Bolzaneto a Murta di corsa, percorso che non ho mai fatto.
Tuttavia non era prestissimo e farsi cogliere dal buio non è mai una buona idea (soprattutto se si è- come me- soli e senza il cellulare).
Ho deciso di provare ugualmente, pensando di tornare indietro dopo un paio di tornanti.
Naturalmente un quarto d’ora dopo mi trovavo a Murta sul piazzale della chiesa.

Purtroppo ho dovuto “tirare” parecchio perché vedevo che si avvicinava l’imbrunire. E inoltre sono andata a mettermi nella solita pessima situazione in cui occorre scendere e io ho problemi a correre in discesa.
Ma pazienza.
Obiettivo raggiunto. Serena contenta.
Sono ridiscesa attraverso una scorciatoia che sarebbe meglio fare in pieno giorno e non di sera ma, comunque, sono arrivata incolume al termine della stessa, che si trova a Trasta (purtroppo in questo tratto ho dovuto correre anche se era discesa e anche ripida………..)
Di lì sono rientrata a casa…..allungando un po’ il passo perché ormai ERA buio.
Accidenti….l’estate è finita….

lunedì 3 ottobre 2011

Sabato 1 ottobre- Begato- Monte Alpesisa- Rivarolo

Sabato alle ore 6.30 del mattino abbiamo dovuto rinunciare alla gita in Valle Maira per motivazioni indipendenti dalla nostra volontà.


Avendo molte, molte ore a mia disposizione, ho deciso di ripiegare su un allenamento un po’ più intenso.
Allora, mi sono fatta accompagnare da Vittorio fino a Begato e, di lì, sono salita al Forte Fratello Minore impiegandovi meno di mezz’ora.
Sono discesa in direzione del Forte Diamante, senza risalirvi e indi ho proseguito per la Baita del Diamante.
Alla baita, ho iniziato a seguire il sentiero marcato con X rossa (e/o bollo rosso pieno) che, inizialmente, coincide con una strada asfaltata e, poi, per lungo tratto, con una sterrata.
Il sentiero si separa dalla sterrata e sale a mezza costa.



Io ho proseguito lungo la sterrata che, alla lunga, si trasforma anch'essa in un sentiero.

Ho raggiunto il colle di Creto (in due ore) e da lì ho iniziato a seguire l'AVML in direzione dell'Alpesisa.
Lungo l'AVML, si incontra il bivio per l'Alpesisa (sentiero marcato con bollo rosso) che in breve ho raggiunto (sentiero un pò invaso dalla vegetazione).

Finalmente sono riuscita a vedere il panorama dall’Alpesisa! Avrei voluto avere una macchina fotografica….ma non l’avevo…..e il mio cellulare si rifiutava di funzionare quindi …niente foto: bisognerà tornarci!



Poi sono tornata sui miei passi fino a Creto.
A Creto ho fatto rifornimento di acqua per affrontare il gran caldo fuori stagione.
Notevole l’espressione della barista quando sono entrata con il camel bag sulla schiena e grondante di sudore.


Risalita al colle di Creto, ho seguito per un breve tratto l'AVML (che in realtà va a Crocetta d'Orero) e poi l'ho abbandonata innestandomi sul sentiero marcato con X e bollo rossi che ho incontrato sulla mia sinistra.
Ho seguito questo sentiero fino al suo ricongiungimento con la sterrata seguita all’andata e sono rientrata alla baita del Diamante.
Sono risalita a Forte Diamante impiegandovi 20 minuti (potevo evitare la risalita ma l'ho proprio voluta fare..).



Non avendo l'autista a Begato, non mi è rimasto che seguire il sentiero marcato con cerchio rosso vuoto fino a Forte Begato (a dire la verità nel frattempo già che c'ero sono salita a Forte Puin).

Di lì sono scesa a Piani di Fregoso, poi al Garbo e poi a casa (Rivarolo).
Prendendomela con estrema calma (ovvero...correndo – piano- dove potevo e comunque mai in discesa dove ho sempre camminato) ho impiegato 6 ore circa escluse le pause..
Sono abbastanza soddisfatta anche se in discesa tribolo ancora troppo…

Queste sono un paio di foto scattate al mio rientro a casa.



Se vedete questo personaggio girovagare per i sentieri delle montagne genovesi, non dovete avere alcun timore per la vostra incolumità.


Sono io e in effetti non sono molto socievole però generalmente sono assolutamente inoffensiva!


venerdì 30 settembre 2011

Week end......

Ieri sera ho corso ancora un'oretta e direi che è andata bene.
Vado piano ma vado.

Per il week end il programma è la salita ai Monti Cervet e Freide in Valle Maira.

Monte Cervet
Monte Freide

Ci sarebbe - abbastanza vicino- anche il Monte Albrage.

Noi ci siamo già stati nell'ambito di una più complessa gita realizzata qualche anno fa ma il tempo era pessimo e non avevamo potuto goderci la gita. Quindi tornarci non mi dispiacerebbe!

mercoledì 28 settembre 2011

Martedì 27 settembre- Stasera si corre.........

Oggi sono uscita presto da lavorare perchè voglio allenarmi e purtroppo le ore di luce alla sera iniziano a scarseggiare.
Ieri ho nuotato un'oretta e ...oggi si corre...
Il ritmo da prendere più o meno è questo..
Non so bene se è giusto riprendere adesso, non so per quanto tempo dovrei correre, non mi convince l'idea di correre su strada perché l'impatto con l'asfalto è sempre stato dannoso per le mie articolazioni e, forse, ora che sono appena guarita lo è anche di più. Ma intanto non ho alternative e quindi è anche inutile chiederselo.
La realtà è che, come ogni volta, sono un pò spaventata e ho paura di farmi di nuovo male.
Alla fine, come al solito prevale la voglia di correre.
Purtroppo non mi alleno in un "bel posto". Mi alleno lungo il torrente Polcevera, ovvero da un lato ho le automobili in coda e dall'altro le acque non proprio cristalline e alle volte maleodoranti del suddetto torrente.
Corro un'oretta e non so quanti chilometri percorro perchè per il momento mi sembra inopportuno ed inutile cronometrare e misurare.
Per il momento voglio correre e basta. Correre e lasciare correre i miei pensieri. E, naturalmente, ascoltare i segnali che il mio fisico dovesse lanciare (specialmente quelli negativi che in passato ho spesso- colpevolmente- ignorato).

martedì 27 settembre 2011

Domenica 25 settembre- Allenamento sui forti di Genova

Venerdì scorso siamo rientrati a casa dalle vacanze e devo dire che questa volta un pò di amarezza c'è perchè l'estate sta per finire e fino al prossimo anno....di vacanze non se ne parla.
A tutti i modi, io ho ripreso le mie solite abitudini.
Ieri sono andata a nuotare.
Stamattina corro.
E'un pò che non corro perchè a fine luglio mi sono fatta male.
E questa non è una grossa novità visto che io mi faccio male con una frequenza piuttosto inquietante.
Ora dovrei stare abbastanza bene anche se, purtroppo, ho dovuto rinunciare per l'ennesima volta a qualche progetto cui tenevo.
Oggi però ...niente pensieri brutti.
Oggi io riprendo ad allenarmi, è una giornata positiva.
Certo, è tanto che non corro e quindi devo riprendere ...non da zero ma da ..vicino allo zero.
Questo però non mi spaventa affatto.
Ci sono già passata e venendo da situazioni ben più gravi di questa.
Inoltre ..io ho deciso una cosa: non posso essere sicura di non farmi mai più male ma sono assolutamente certa del fatto che finchè avrò due gambe io correrò.
Io non mollerò mai.
Siccome stamattina ho tanto tempo, decido di prendermela con comodo.
Parto da casa (Rivarolo) e mi dirigo verso il Garbo seguendo una ripida mulattiera nel bosco che si trova dietro al Campo Sportivo Torbella.
Per il momento cammino, così da riscaldare la gamba.
Arrivo al Garbo alternando corsa e passo.
Al Garbo inizio a seguire il sentiero segnato con un cerchio rosso vuoto che mi porta ai Piani di Fregoso.
Ai Piani di Fregoso la strada si fa più pianeggiante e io inizio a trotterellare (piano piano perchè sto correndo su asfalto-che le mie delicate articolazioni non amano molto- e per di più ho le scarpe da trail).
Poco dopo il minigolf, abbandono la strada e, per sentiero, raggiungo il Forte Begato.
Impiegando i soliti 40 minuti circa (porca miseria avevo promesso di non guardare l'orologio....)
Il tratto nel bosco lo percorro camminando quasi sempre. Ma d'altra parte per me sarebbe comunque difficile correre con la pendenza che c'è in alcuni tratti del sentiero.
Mi dirigo verso il Forte Sperone e, dopo averlo superato, abbandono la strada sterrata per portarmi sul crinale che la sovrasta di pochi metri,
Raggiungo il Forte Puin sotto gli sguardi un pò sorpresi di un gruppo di bikers (accidenti.....sono solo una ragazza che corre da sola, non ho le antenne verdi, non sono ET).
Con un breve tratto in discesa (che affronto con cautela estrema), mi riporto sulla sterrata precedentemente abbandonata e raggiungo un bivio.
Seguo il ramo della strada che, a destra, conduce alla base del Forte Diamante e, sempre correndo, raggiungo i mt 672 del Forte.
Sono contenta.
Nonostante lo scarso allenamento riesco a correre senza fermarmi per tutta la salita.
A questo punto - giusto per rendere un pò più duro l'allenamento- scendo sul versante opposto fino al valico di Trensasco.
Trattandosi di discesa....più che di corsa la faccio trotterellando (discesa sempre pericolosa per le articolazioni).
Appena arrivo al valico di Trensasco torno indietro e, mettendo il passo più veloce di cui sono capace, in breve sono di nuovo in cima al Diamante (non vorrei sapere cosa hanno pensato coloro che hanno assistito a questa scena. A tutti i modi sembrerebbe che il 118 non lo abbia chiamato nessuno).
Ridiscendo alla base del Diamante, ad una insellatura che di fatto lo separa dal Forte Fratello Minore e, con passo deciso, risalgo sul crinale e raggiungo il Forte Fratello Minore.
A questo punto non resta che tornare indietro (evito di scendere a Begato perchè da lì a casa ci sarebbero troppi km su asfalto).
Seguo i sali e scendi del crinale fino a Forte Sperone e, poi, fino a Forte Begato.
Per scendere opto per il percorso della Marcia Panoramica (che non ho mai corso ma ...il prossimo anno .....)
La scelta si rivela piuttosto fortunata in quanto la discesa è molto dolce e riesco a correre quasi sempre.
Naturalmente ogni medaglia ha un rovescio.
La discesa è dolce ma è ....lunghissima.
Sbuco sulla strada dei Piani di Fregoso ben prima del minigolf e devo risalire un pochino per riguadagnare il percorso dell'andata e scendere ...a casa...
Sono contenta.
Sono un pò stanchina ma sembra che io stia bene.
Ora lo so come funzionerà...
Per un pò di tempo dopo gli allenamenti avrò paura...tanta paura....e mi sembrerà di sentire anche i dolori che non ci sono ....
Poi la paura passerà e io dovrò fare attenzione a non farmi "prendere la mano" se no finirò per farmi di nuovo male, come le altre volte.
Adesso il mio obiettivo è il Trail del Monte di Portofino, che è stata la prima gara in assoluto lo scorso anno (un mese dopo mi sono rotta una gamba.....) e ci terrei molto a rifarla.
Poi credo che vorrei correre la Mezza Maratona di Pisa.
Questo perchè non ne ho mai corsa una e vorrei vedere se riesco a farcela in meno di due ore.
Dopo ...chissà....
Però sono obiettivi puramente indicativi..è troppo presto per fare una valutazione delle mie condizioni fisiche attuali.
Tocca avere pazienza e per me non è affatto facile perchè purtroppo ...ne sono sprovvista......

Giovedì 22 settembre- Monte Omo (mt 2615)- Monte Nebius (mt 2600)- Monte Savi (mt 2615)- Monte Salé (mt 2630)

Oggi è l'ultimo giorno di vacanza, domani facciamo rientro a casa.
Siccome Vittorio nel frattempo ha dovuto comprare un nuovo paio di scarponi  (i vecchi erano in condizioni non descrivibili con le parole) e siccome i nuovi scarponi (come spesso succede) gli stanno martoriando i piedi, occorrerebbe un giro non troppo impegnativo.

Lasciamo l'auto ai 2416 metri del Colle di Valcavera (questa circostanza mi fa venire subito il desiderio di tornare a Rocca la Meja, la cui salita lo scorso anno mi aveva divertita così tanto).

Inizialmente seguiamo "Lou viol des fiour" (Il sentiero dei fiori) che abbandoniamo per raggiungere, per prati, i mt 2443 del Passo di Eguiette.

Da tale Passo, raggiungiamo la vetta del Monte Omo.





Dalla vetta, vorremmo trovare un modo per ricongiungerci al sentiero dei fiori senza dover per forza ritornare sui nostri passi, perchè il sentiero dei fiori ha un percorso lungo e tortuoso e il Monte Nebius è ancora molto distante.

Non troviamo, purtroppo, il modo e non ci resta che tornare al passo per riguadagnare il sopra citato sentiero più o meno nel punto in cui lo abbiamo lasciato.

Di buon passo mi incammino lungo la comoda mulattiera, la quale è sempre in leggera discesa (questo vuol dire che al ritorno sarà in leggera salita).
Raggiungo una tizia che è da sola e che subito cerca di attaccare bottone. Cioé: per essere precisi.....lei non cerca di attaccare bottone, lei in effetti attacca bottone ...sono io che non attacco bottone con lei ma il fatto di non ricevere risposta non sembra procurarle alcun problema.
Ora ...sicuramente è colpa del mio cattivo carattere ma ...a me questa persona non rimane simpatica.
Siccome vedo che cammina piuttosto rapidamente...in corrispondenza di un tornante del sentiero...la saluto dicendole che devo aspettare mio marito.
Lei prosegue.
Vittorio intanto arriva e viene informato della presenza di un potenziale compagno di viaggio non gradito.
Riprendiamo il cammino e però pare che non ci sia niente da fare. Molto presto la raggiungo di nuovo.
Adesso basta.
Se non riesco a stare dietro, allora vorrà dire che starò davanti.
Allungo il passo...seguita da Vittorio e anche dalle sue maledizioni nei miei confronti.
Il sentiero continua a scendere e tocca una quota minima di poco sotto ai 2200 metri.
Quando ci troviamo più o meno sotto la verticale del Colle Salè, riprendiamo finalmente a salire e, con qualche tornante, raggiungiamo dapprima il Colle Serour (mt 2432) e, poi, il vicino Colle Mura delle Vinche (mt 2434).
Ci fermiamo per riposare, Vittorio è stufo di corrermi dietro e decide che lascerà passare avanti la compagna di viaggio che in effetti ci raggiunge e prosegue verso il Nebius.
Il nostro sentiero si dirige verso la vetta e si va a congiungere con quello che sale dal vallone di Neraissa (via normale per la montagna).
Dopo questo importante bivio la pendenza cresce e Vittorio decide che ne ha abbastanza di faticare.
Mi affida la macchina fotografica e si mette in cerca di un buon posto per mangiare e per oziare in attesa del mio ritorno.
Secondo me commette un grave errore perchè il sentiero corre interamente lungo il crinale ed è eccezionalmente panoramico.
Esso tocca dapprima la quota mt 2550. Poi perde qualche metro e riprende a salire in direzione della vetta, dalla quale si gode di un bellissimo panorama su tutta la Valle Stura ed in particolar modo sul paese di Sambuco e sul sovrastante Monte Bersaio (dove siamo già stati).











Io nel frattempo ho raggiunto colei che da ore cerco di seminare (arriviamo in vetta contemporaneamente) e non riesco a sottrarmi ad una conversazione che dura addirittura una ventina di minuti.
Mi rendo conto del fatto che ...la persona non è poi così antipatica.
Però è sola e non deve essere facile stare da soli tutto il giorno senza scambiare una parola con nessuno.
A tutti i modi, rientro al Colle prima di lei e trovo Vittorio intento a prendere il sole.

A questo punto io vorrei salire sul Monte Savi.
Quando mi trovo quasi al Colle Mura delle Vinche, abbandono il sentiero principale e punto la montagna.
Due signori gentili si offrono volontari per custodire il mio zaino.
Privata del peso superfluo, raggiungo la vetta in pochissimo tempo.
Alla fine avrò impiegato 25 minuti tra andata e ritorno, partendo da una quota di mt 2450 circa per raggiungere i mt 2615 della vetta (il cronometraggio é a cura dei custodi del mio zaino, io non ho nemmeno un orologio perchè l'ho dimenticato a casa ....e conunque in generale non lo porto quasi mai...)
La salita avviene lungo una traccia contrassegnata da ometti che, però, in discesa riesco a perdere, complicando un pochino le cose (ma non molto...)







Le foto le ho fatte io e purtroppo la loro qualità ne risente ...

Torno al Colle Mura delle Vinche, dove mi aspetta Vittorio.

Raggiungiamo il Colle Serour.

Sarebbe anche ora di mangiare ma .....io più che al pranzo sono interessata e anche tanto alla vetta del Monte Salé sopra la mia testa.
Ironia della sorte .....verso tale montagna si è indirizzata anche colei che ero finalmente riuscita a distaccare...
La voglia di andare in vetta è decisamente maggiore del desiderio di non incontrarla più.
Inizio a percorrere il sentiero che solca il fianco della montagna e che raggiungerà, percorrendo un lungo traverso, un grosso ometto di pietre visibile fin dal colle.
In corrispondenza di tale segnale occorre deviare verso la vetta.
La salita avviene su un terreno un pò friabile.
Gli ometti ci sono ma sono pochi e non è facile seguirli.
Diciamo che in linea di massima si sale- come dicono le relazioni- "al meglio", cercando di non fare cadere pietre su chi segue (ma intanto non mi segue nessuno.....).
Raggiungo la vetta - e anche l'escursionista solitaria che sta iniziando la discesa.
Mi chiedo se potrò mai seminarla in modo definitivo.








Faccio solo una breve sosta perchè  non vorrei che Vittorio, al colle, si preoccupasse e anche perchè inizio ad avere una fame nera.

Scendo con estrema cautela dalla montagna e rientro al colle dove finalmente riesco a pranzare (praticamente siamo arrivati al Colle Mura delle Vinche alle 13 e io, dalle 13 alle 15, sono salita e scesa dai Monti Nebius, Savi e Salé. Quindi, se ho fame, ci sono anche dei validissimi motivi).
Dopo che anche io mi sono rifocillata seguiamo lo stesso percorso dell'andata (che comporta una risalita di circa 200 metri) fino all'auto.

A dire il vero, poco prima dell'auto io abbandono il sentiero perchè vorrei raggiungere anche la vetta del Monte Ruissas (mt 2508) che si trova proprio sopra l'auto.
Raggiungo il crinale e lo seguo in direzione della vetta.
Quando mi trovo a circa 30 metri lineari dalla stessa, la crestina che sto seguendo si fa un pò più esile e un pò più "rocciosa" ma decisamente friabile.
Provo un paio di appigli e mi rimangono entrambi in mano.
Normalmente credo che proseguirei ma ora ...ora no...
Probabilmente sono un pò stanca, ho tantissima sete e dentro di me sento una voce che mi suggerisce di lasciare perdere.
Mi capita raramente ma quando succede ....devo rinunciare...
Ritorno sui miei passi, mi godo un bel panorama su Rocca la Meja e .....mestamente rientro all'auto (intanto qui ci torniamo e avrò sicuramente l'occasione di cercare una strada migliore....)