mercoledì 7 settembre 2011

Martedì 16 agosto 2011- Becca di Nona mt 3.142

La mattina del 16 agosto ci saluta con un sole splendente e con l’immagine dell’inconfondibile piramide dell’Emilius che si staglia contro un cielo blu che più blu di così non si può immaginare.

Di buon mattino partiamo dai 2500 metri del Rifugio Arbolle e scendiamo nel Vallone di Comboé- perdendo circa 400 metri di dislivello, fino ad incontrare il piuttosto evidente sentiero che riprende a salire in direzione della Becca di Nona.

La salita è continua ma non dura (onestamente anche un pochettino noiosa….prima nel bosco e poi per prati).
Si raggiunge un ampio pianoro detritico dove si può scegliere tra due alternative.
Seguendo il sentiero sulla destra si sale al Colle Carrel e di lì alla vetta.

Noi scegliamo sentiero sulla nostra sinistra che è decisamente meno diretto in quanto raggiunge la vetta con un numero non precisato ma comunque molto, molto elevato di tornanti.

Mentre salgo la mia mente va ai campioni che annualmente percorrono questo percorso di corsa in occasione della Aosta- Charvensod- Becca di Nona e a dire il vero …non li invidio mica tanto…..

La vetta sembra sempre “lì” ma in realtà c’è sempre almeno ancora un tornante che mi separa dal suo raggiungimento.

Una volta in vetta comunque si sta benissimo ed è mozzafiato la vista su Aosta e sul beffardo Emilius che sembra osservarci da lassù.

Durante la mia permanenza, litigo piuttosto furiosamente con un caprone che ha preso di mira il mio zaino.

E’stata una dura e lunga lotta ma riesco infine ad avere ragione dell’animale e recupero il maltolto Per mia fortuna, siamo solo io, lui ed altri suoi simili quindi non ci sono testimoni che possano entrare nei dettagli dello scontro.

Vittorio ci raggiunge solo dopo il termine del cruento scontro tra la sottoscritta e la pericolosa fiera.
Per scendere decidiamo di seguire la via alternativa ovvero di raggiungere il Col Carrel tramite un sentiero piuttosto ripido e franoso ma decisamente diretto.
Sul Col Carrel sorge il Bivacco Federigo che rappresenta la base di partenza per la famigerata ferrata del M. Emilius ….(che mi piacerebbe tanto fare un giorno in quanto credo che sia la ferrata più alta delle Alpi) ….
Dal bivacco in breve raggiungiamo il pianoro detritico da cui siamo partiti e proseguiamo la discesa nel vallone di Comboé.
In realtà da lì potremmo comodamente scendere a Pila tramite una ampia strada sterrata.
Tuttavia, ho la brillante iniziativa di chiedere informazioni ai malgari e questi mi consigliano una via più breve, tramite il Colle Plan Fenetre.
Ciò ha comporta una risalita di circa un centinaio di metri.
Oltre il colle, raggiungiamo un bivio e – essendo colpevolmente privi di una cartina della zona- scegliamo il sentiero che scende, sulla nostra destra, col risultato che ci troviamo non nei pressi degli impianti di risalita ma SOTTO gli impianti di risalita.
Il risultato è ….altra risalita NON fino agli impianti ma fino al lago Chamolé (credo circa 100-150 metri…..).
Sotto il sole delle 13, senza una bava di vento (….. Vittorio non mi ha eliminata solo perché non ha avuto la forza, io lo so…..)…















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