venerdì 2 settembre 2011

Domenica 14 agosto 2011: partiamo per le vacanze

Siamo in partenza per le vacanze e non sono sinceramente ottimista in merito alla loro buona riuscita.
Da oltre un mese, un fastidioso dolore alla gamba sinistra mi molesta e mi impedisce di correre.
Inoltre, per precauzione e per accelerare la guarigione e anche per evitare di danneggiare ulteriormente la parte, ho rinunciato anche alle consuete gite in montagna.
Il risultato è che abbiamo l’auto piena di materiale alpinistico e materiale per il campeggio e materiale per l’arrampicata ma l’allenamento non c’è e non sappiamo se la mia gamba sinistra avrà voglia di “lavorare” o se ci costringerà  ad un anticipato e repentino ritorno a casa.
Sappiamo di non avere scelta in quanto le ferie di Vittorio sono determinate dalla chiusura aziendale.
Dunque partiamo.
Gli auspici non sono buoni. Io ho un fastidioso mal di testa che mi tiene compagnia dalla partenza da casa alla fine della giornata.
Raggiungiamo l’ultimo autogrill prima di Aosta giusto in tempo per pranzare con un panino.
Usciamo dall’autostrada ad Aosta e- non senza qualche difficoltà nell’individuazione del percorso- raggiungiamo Pila dove lasciamo l’auto.
Sull’auto c’è qualsiasi cosa si possa immaginare, dall’abbigliamento al cibo all’attrezzatura alpinistica alla tenda.
Insomma…speriamo che non ce la aprano e/o non ce la rubino.
Per fortuna, a Pila c’è un’importante manifestazione di MTB e quindi almeno per la prima delle due notti che trascorreremo in Rifugio il nostro mezzo dovrebbe essere al sicuro in mezzo a tantissimi altri.
Dopo un ultimo caffè al bar, prendiamo gli impianti di risalita che ci permettono di evitare la prima e più noiosa parte del percorso.
Quindi …pronti partenza via.


Siamo già stati qui lo scorso anno e non avevamo concluso niente.
Avremmo voluto salire sul Monte Emilius ma non era stato possibile perché lo avevamo trovato in antipatiche e pericolose condizioni invernali.
Il giorno successivo avevamo ipotizzato di ripiegare sulla Becca di Nona e, in questo caso, la salita ci era stata impedita dalle pessime condizioni dei miei occhi dopo una giornata sulla neve senza occhiali da sole.
Dunque partiamo e, per iniziare bene, uno dei miei bastoncini telescopici si rifiuta di aprirsi.
Questa volta però …ne ho assoluto bisogno anche per preservare la mia zampa malata.
Quindi sfodero una faccia tosta di cui non credevo di essere dotata e mi procuro una pinza e un signore gentile che provvede ad aprire il bastoncino recalcitrante.


Raggiungiamo rapidamente il Lago Chamolé, dove troviamo il sentiero per il Rifugio Arbolle.
Il Rifugio si raggiunge abbastanza rapidamente , un’oretta di cammino.


La mia gamba non va benissimo sinceramente.
Fa male sia in salita che, soprattutto, in discesa.
Non sono ottimista ma tant’è sono qui e devo provare.
Sono pur sempre le mie vacanze e non intendo rinunciare tanto facilmente.
Arriviamo al rifugio persino troppo presto e non ci resta che attendere l’ora di cena, nella speranza che, per domani, il cielo plumbeo che ci sovrasta voglia aprirsi e lasciare spazio al sole…..

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