martedì 27 settembre 2011

Mercoledì 21 settembre- Monte Oserot (mt 2861)

Premettiamo che con il Monte Oserot abbiamo un piccolo conto in sospeso in quanto avevamo provato a salirci lo scorso anno dalla Valle Maira ma non avevamo trovato la strada (questo perché non avevamo letto la relazione con la dovuta attenzione).

Inoltre, io personalmente ne ho un po’ di timore in quanto, proprio lo scorso anno, mi sono trovata pochi metri di distanza da una scarica di pietre che mi aveva procurato parecchia ansia.

Infatti, avevamo provato a rintracciare un canalino che origina nelle vicinanze del Colle Oserot e, quando l’avevo trovato, quello mi aveva salutata con una poderosa scarica di pietre.

Quindi l’obiettivo vetta questa volta è veramente preponderante.

Lasciamo l’auto a Bersezio poco prima del bivio per Ferriere.

Ci inoltriamo nel paese transitando davanti al municipio e alla chiesa e oltrepassiamo l’ultimo condominio (che si trova, per l’appunto, in Via Oserot).

Qui inizia il sentiero segnalato (la palina reca l’indicazione “Bassa di Terrarossa”).

Il sentiero va ad innestarsi in una carrareccia che ha origine poco dopo il centro abitato di Bersezio.

Si segue la carrareccia fino ad incontrare, sulla propria destra, un sentiero che sale nel bosco.

Il sentiero è molto, molto evidente e, però, è segnalato solo da due grossi ometti e non anche da una palina che, a mio modo di vedere, sarebbe quanto mai utile.

Il sentiero sale ripido nel lariceto che si sviluppa alla base della Testa dell’Iretta.

Esso prende quota molto rapidamente.

Quando usciamo definitivamente dal bosco, ci troviamo in un ampio ripiano prativo che ospita numerose costruzioni militari.

Con gli ultimi ripidi tornanti ci consente di raggiungere la Bassa di Terrarossa, dove origina una rotabile ex militare che conduce al Colle Oserot o, alternativamente, al Passo di Rocca Brancia.

Noi non dobbiamo raggiungere nessuno dei due colli.

Seguiamo per un lungo tratto la rotabile fino a che, sulla nostra sinistra, non si stacca un sentierino contrassegnato da ometti.

La presenza del sentiero è segnalata da un enorme segnale di pietre che ostruisce la rotabile militare oltre che dalla scritta – non troppo evidente- “Monte Oserot” su di un sasso.

Il sentierino risale alcuni prati ed è ottimamente segnalato da ometti oltre che da tacche di vernice.

Poi volge a destra e si inerpica lungo il ripido versante sud- est della montagna.

Esso sale con frequenti e ripidissimo tornanti fino a raggiungere- con un traverso a destra- il punto di arrivo del canalino che sale dalle vicinanze del Colle Oserot.

La salita non è lunga ma si rivela piuttosto faticosa.

Il punto di arrivo di tale canalino è contrassegnato da un ben visibile ometto di pietre.

Si prosegue ora a sinistra, sempre in salita ma con una pendenza un po’ più lieve.

Si raggiunge un pietrone che ostruisce il sentiero e che deve essere superato sulla sinistra.

Ci troviamo sullo spartiacque Stura – Maira.

Il sentiero prosegue lungo lo spartiacque e consente di raggiungere senza difficoltà la bella  vetta del Monte Oserot.





















Per scendere a valle decidiamo di fare un anello che ci permetterà di transitare anche nei pressi del Lago Oserot, che dalla vetta è ben visibile.

Riguadagniamo la rotabile militare e la seguiamo non verso la Bassa di Terrarossa (da dove siamo venuti) ma verso il Colle Oserot.

Prima di raggiungere il Colle, incontriamo la GTA che scende in Valle Stura.

E’ questo il sentiero che dobbiamo seguire.

Facciamo una bella sosta sul Lago Oserot dove abbiamo anche modo di mettere i piedi …a mollo.



A dire la verità, a causa del fondo  argilloso, più che di un pediluvio …si tratta di fanghi….

Però …..ci godiamo ugualmente il momento di assoluta solitudine e relax.

Riprendiamo a scendere in direzione della Valle Stura. A dire la verità questo anello non ci sta entusiasmando molto.

Raggiungiamo i ruderi del paese di Servagno.

Secondo la cartina, qui dovremmo abbandonare la GTA (perché se no finiamo a Pontebernardo) e trovare un sentiero per Bersezio.

Naturalmente si tratta di un sentiero secondario di non facilissima individuazione.

Per chi volesse fare lo stesso percorso, il suggerimento è di proseguire verso Bersezio anche seguendo tracce di animali e non rimanendo troppo in alto.

Alla lunga il sentiero si trova ed è anche abbastanza pulito e ben segnalato.

Esso si innesta nella strada circa 500-600 metri prima dell’abitato di Bersezio e dell’auto.

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