giovedì 8 settembre 2011

Domenica 21 agosto 2011- Petit Tournalin mt 3207- Grand Tournalin mt 3370

Premessa.
Nella giornata di sabato, scendendo dai Rothorn, Marco propone la traversata dei Tournalin.
Noi non avremmo intenzione di farla però siamo sicuramente interessati a salire sul Petit Tournalin (sul Grand Tournalin ci siamo già stati lo scorso anno salendo da Cheneil in Valtournenche) e inoltre, nella stessa zona, ci interessano anche la Becca di Nana e la Becca Trecare.
La proposta di Marco sarebbe quella di farci portare dalla jeep fino al Rifugio del Grand Tournalin, che si trova a mt 2500. Ciò consentirebbe di evitare la salita a piedi fino al Rifugio stesso tramite comoda ma infinita strada sterrata.
L’unico neurone rimasto inizia a lavorare e partorisce …l’idea.
Ovvero: ci aggreghiamo a Marco, Mauro ed Annalisa per la traversata dei Tournalin.
Dopodichè, anziché tornare in campeggio, rimaniamo una notte al Rifugio e il giorno successivo aggrediamo la Becca di Nana e la Becca Trecare.

A dire il vero per me sarebbe da farsi tutto quanto in giornata (specialmente con partenza dal rifugio…) ma mi rendo conto che proporre questo genere di idee potrebbe gravemente compromettere la mia incolumità fisica.
Dunque evito e propongo il più tranquillo pernottamento in Rifugio….

Torniamo dunque alla mattina di domenica, quando veniamo recuperati dalla jeep alle ore 6.55 presso il parcheggio di Frachey.
La jeep corre veloce verso il rifugio e prima delle 8 noi siamo già in movimento.

Poco sotto il rifugio, lasciamo la sterrata adducente allo stesso e seguiamo l’Alta Via numero 1 che conduce al Colle di Nana.
In realtà, noi non dovremo raggiungere il colle in quanto, poco prima dello stesso, incontreremo sulla nostra destra il sentiero 3 D per il Petit Tournalin e naturalmente dovremo seguirlo.

Il sentiero 3 D è inizialmente piuttosto pianeggiante.
Nella sua parte iniziale, esso attraversa una pietraia: tale attraversamento rappresenta sostanzialmente l’unico momento in cui si corre il rischio di perdere il sentiero in quanto gli ometti e i bolli gialli non sono proprio visibilissimi.

Tuttavia, anche se succedesse, con buona visibilità non dovrebbero esserci problemi in quanto l’obiettivo …è sempre davanti a noi.

Superata la pietraia, raggiungiamo un ampio pianoro caratterizzato da grossi massi.
Qui il sentiero inizia a salire.

Da lontano non si sarebbe detto che la salita sarebbe stata così ripida ma invece lo é.
Davanti a noi ci sono due ragazzi che hanno fatto il viaggio sulla jeep con noi e che però sono partiti prima di noi in quanto non sono passati al Rifugio a prendere il caffè.

Mano a mano che salgo…quelli che inizialmente erano due piccoli punti neri  nella pietraia …..si fanno sempre più vicini.
Cerco di salire nella maniera più regolare possibile.

Non è una gara e io non ho veramente alcun ragionevole motivo per voler raggiungere i due escursionisti che mi precedono.
Inoltre sono molto lontani in quanto sono partiti molto prima di noi.

Infine sono due uomini con fisici asciutti e sicuramente andranno veloci. Più veloci di me. Molto di più.
Più o meno questi sono i pensieri che albergano nella mia mente mentre salgo.

I miei compagni di viaggio sono un pochettino indietro.
Quando arriverò in vetta li aspetterò ma adesso non posso fermarmi.

E’ troppo ripida la salita.
La salita termina – o, meglio, si addolcisce- pochi metri prima della vetta.

Qui tra l’altro raggiungo i due escursionisti che mi precedevano, da cui ricevo i complimenti per la mia ….andatura.
Naturalmente questa è una cosa che fa sempre piacere.

Mi sistemo in vetta e mi dispongo all’attesa in quanto so che i miei soci sono un po’ indietro ma arriveranno.

Approfitto per mangiucchiare qualcosa, per cambiarmi la maglietta sudata e per fare la conoscenza di uno dei due escursionisti di cui sopra.

L’altro fa solo una breve sosta in vetta e procede, da solo, per il Grand Tournalin – che è poi ciò che faremo noi.

Il primo ad arrivare è Marco, il quale reca con sé la nostra macchina fotografica: Vittorio lo ha pregato di consegnarmela in vista della traversata perché lui non intende proseguire, mi abbandona al mio destino.


Probabilmente spera ancora nel miracolo, non ha ancora capito che io torno sempre….
Dopo che tutti i compagni hanno raggiunto la vetta del Petit Tournalin e che tutti sono giustamente riposati e rifocillati, iniziamo la traversata.


Vittorio decide di aspettarci in vetta al Petit Tournalin…..non se la sente di affrontare l’inevitabile perdita di quota cui noi andiamo incontro.
Solitamente la perdita di quota è poco significativa perché si deve raggiungere un nevaio che si trova poco sotto il passo dei Tournalin e si traversa il nevaio.

Quest’anno però fa caldo e il nevaio non c’è.
C’è ghiaccio vivo.
Non si passa.

Ritenendo che percorrere la cresta sia troppo pericoloso, scendiamo fino al lembo inferiore del nevaio e, da qui, comodamente raggiungiamo il sentiero che sale da Cheneil.
Ci innestiamo su di esso e comodamente raggiungiamo il passo dei Tournalin a quota mt 3.130.

La discesa è stata un po’ antipatica a causa del terreno infido ma …alla fine si è trattato di una pietraia e non delle peggiori.
Affrontiamo tutti assieme la salita al Grand Tournalin, che già conosco.

Quasi subito l’insidia maggiore, il “mauvais pas” che è attrezzato con una bella corda blu.



Basta tenersi forte e ..il mauvais pas è superato.










La parte successiva della salita avviene su sentiero e solo a tratti prevede l’utilizzo delle mani per il superamento dei grossi blocchi che costituiscono la cresta che stiamo risalendo.
Si tratta di quei passaggi di “facile e divertente arrampicata” di cui sempre parlano le relazioni.

Raggiungiamo l’anticima a quota 3.370.

Ad onore del vero, la vera vetta del Grand Tournalin è alta mt 3.379 e per raggiungerla occorre materiale alpinistico di cui al momento non disponiamo.

Ma noi siamo contenti anche così.
In vetta incontriamo (è piccolo il mondo) un altro utente di Quotazero, Giovanni, il quale è salito da Cheneil e sta compiendo la traversata in senso contrario.
Eccoci tutti assieme in vetta.....

Avremo quindi il piacere della sua compagnia per la discesa al Passo, per la risalita al Petit Tournalin (dove ci attende un riposato ed abbronzatissimo Vittorio) e per la successiva discesa verso il Colle di Nana.
Lui poi scenderà a Cheneil via Colle di Nana, noi al Rifugio del Grand Tournalin……dove ci rifocilliamo davanti ad una bibita ghiacciata....
Anche in questo caso .....ecco il link alle tantissime foto che abbiamo fatto per documentare una giornata indimenticabile....

2 commenti:

  1. Splendide foto, bellissima relazione... andatura incredibile poi!

    Gran bella gita, da rifare.
    Un abbraccio a te e Vittorio,

    Marco

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  2. Ci sono stato con la moto da trial negli anni 80...

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