mercoledì 7 settembre 2011

Lunedì 15 agosto 2011- Monte Emilius mt 3559

Facciamo colazione alle 6 e mezza e alle 7 siamo pronti per partire.


La mia gamba fa i capricci e il cielo sopra di noi non promette nulla di buono.
Non dovrebbe piovere ma difficilmente il sole uscirà a scaldare le nostre povere membra.

Ci dirigiamo lungo il sentiero che già conosciamo e che ci condurrà dapprima al Lago Gelato e successivamente al Colle dei Tre Cappuccini.
Mentre salgo mi guardo attorno per cercare di capire se il tempo è intenzionato a migliorare ma secondo me …no, non lo è affatto.

E’tuttavia degno di nota l’arcobaleno che si staglia contro l’inconfondibile sagoma del Gran Paradiso.
Salgo abbastanza rapidamente ai 2900 metri del Lago Gelato e di lì mi dirigo al Colle dei Tre Cappuccini che si trova sopra di noi, a quota 3241 metri.

Negli ultimi metri di salita mi rendo conto che la quota si fa sentire e il fiato è …corto…
Aspetto Vittorio al colle, ci riposiamo un poco, ci copriamo perché non fa caldo.

Nel frattempo veniamo raggiunti da una coppia di milanesi con i quali iniziamo ad affrontare la cresta.
Già al colle dovrebbe esserci un primo passaggio un poco esposto ma a me non sembra.

Io mi metto “in scia” alla simpatica signora milanese (cui avrei potuto anche chiedere il nome): lei è decisamente più lenta di me e, se cammino al suo passo, riesco a respirare abbastanza bene nonostante la quota.
Tant’è che percorriamo l’intera salita chiacchierando.
Le relazioni lette parlavano di “facile e divertente arrampicata” ma  sinceramente il percorso che ho seguito io è solo un sentiero ripido e faticoso.
Reso più faticoso dal terreno pesante.

Raggiungiamo infine la vetta del Monte Emilius a quota mt 3559 e sembra di essere sul Monte Reixa sopra Arenzano in una uggiosa giornata di ottobre.
Non si vede nulla.
Il mio compagno di viaggio, che ha già avuto modo di pervenirvi con condizioni meteo più favorevoli, si sforza di descrivere a me e alla sua compagna di quale incomparabile panorama si goda da quassù.
Noi purtroppo possiamo soltanto immaginare....
Sostiamo lungamente in vetta nell’attesa che un timido raggio di sole voglia, anche solo per un attimo, filtrare attraverso la spessa coltre delle nuvole .
E,  al di là di tutto, anche nell’attesa di Vittorio che si è attardato lungo la salita).
Alla fine Vittorio arriverà ma il sole no.

Anzi ….all’arrivo di Vittorio le nuvole sono più fitte che mai, si alza un venticello niente affatto caldo e ..i primi, piccoli fiocchi di neve ci inducono a ritenere che scendere sia la soluzione migliore.

Ecco, comunque, una foto di noi in vetta…….
Iniziamo rapidamente a scendere anche perchè il peggioramento del tempo non ci lascia totalmente tranquilli e in breve torniamo al Colle dei Tre Cappuccini, fuori da qualsiasi tipo di difficoltà.
Non resta che scendere al Lago Gelato e quindi al Rifugio.
Dove arriviamo decisamente troppo presto....
Pernotteremo qui ancora una volta perchè domani siamo intenzionati a regalarci anche la vetta della Becca di Nona.......

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