martedì 27 settembre 2011

Giovedì 22 settembre- Monte Omo (mt 2615)- Monte Nebius (mt 2600)- Monte Savi (mt 2615)- Monte Salé (mt 2630)

Oggi è l'ultimo giorno di vacanza, domani facciamo rientro a casa.
Siccome Vittorio nel frattempo ha dovuto comprare un nuovo paio di scarponi  (i vecchi erano in condizioni non descrivibili con le parole) e siccome i nuovi scarponi (come spesso succede) gli stanno martoriando i piedi, occorrerebbe un giro non troppo impegnativo.

Lasciamo l'auto ai 2416 metri del Colle di Valcavera (questa circostanza mi fa venire subito il desiderio di tornare a Rocca la Meja, la cui salita lo scorso anno mi aveva divertita così tanto).

Inizialmente seguiamo "Lou viol des fiour" (Il sentiero dei fiori) che abbandoniamo per raggiungere, per prati, i mt 2443 del Passo di Eguiette.

Da tale Passo, raggiungiamo la vetta del Monte Omo.





Dalla vetta, vorremmo trovare un modo per ricongiungerci al sentiero dei fiori senza dover per forza ritornare sui nostri passi, perchè il sentiero dei fiori ha un percorso lungo e tortuoso e il Monte Nebius è ancora molto distante.

Non troviamo, purtroppo, il modo e non ci resta che tornare al passo per riguadagnare il sopra citato sentiero più o meno nel punto in cui lo abbiamo lasciato.

Di buon passo mi incammino lungo la comoda mulattiera, la quale è sempre in leggera discesa (questo vuol dire che al ritorno sarà in leggera salita).
Raggiungo una tizia che è da sola e che subito cerca di attaccare bottone. Cioé: per essere precisi.....lei non cerca di attaccare bottone, lei in effetti attacca bottone ...sono io che non attacco bottone con lei ma il fatto di non ricevere risposta non sembra procurarle alcun problema.
Ora ...sicuramente è colpa del mio cattivo carattere ma ...a me questa persona non rimane simpatica.
Siccome vedo che cammina piuttosto rapidamente...in corrispondenza di un tornante del sentiero...la saluto dicendole che devo aspettare mio marito.
Lei prosegue.
Vittorio intanto arriva e viene informato della presenza di un potenziale compagno di viaggio non gradito.
Riprendiamo il cammino e però pare che non ci sia niente da fare. Molto presto la raggiungo di nuovo.
Adesso basta.
Se non riesco a stare dietro, allora vorrà dire che starò davanti.
Allungo il passo...seguita da Vittorio e anche dalle sue maledizioni nei miei confronti.
Il sentiero continua a scendere e tocca una quota minima di poco sotto ai 2200 metri.
Quando ci troviamo più o meno sotto la verticale del Colle Salè, riprendiamo finalmente a salire e, con qualche tornante, raggiungiamo dapprima il Colle Serour (mt 2432) e, poi, il vicino Colle Mura delle Vinche (mt 2434).
Ci fermiamo per riposare, Vittorio è stufo di corrermi dietro e decide che lascerà passare avanti la compagna di viaggio che in effetti ci raggiunge e prosegue verso il Nebius.
Il nostro sentiero si dirige verso la vetta e si va a congiungere con quello che sale dal vallone di Neraissa (via normale per la montagna).
Dopo questo importante bivio la pendenza cresce e Vittorio decide che ne ha abbastanza di faticare.
Mi affida la macchina fotografica e si mette in cerca di un buon posto per mangiare e per oziare in attesa del mio ritorno.
Secondo me commette un grave errore perchè il sentiero corre interamente lungo il crinale ed è eccezionalmente panoramico.
Esso tocca dapprima la quota mt 2550. Poi perde qualche metro e riprende a salire in direzione della vetta, dalla quale si gode di un bellissimo panorama su tutta la Valle Stura ed in particolar modo sul paese di Sambuco e sul sovrastante Monte Bersaio (dove siamo già stati).











Io nel frattempo ho raggiunto colei che da ore cerco di seminare (arriviamo in vetta contemporaneamente) e non riesco a sottrarmi ad una conversazione che dura addirittura una ventina di minuti.
Mi rendo conto del fatto che ...la persona non è poi così antipatica.
Però è sola e non deve essere facile stare da soli tutto il giorno senza scambiare una parola con nessuno.
A tutti i modi, rientro al Colle prima di lei e trovo Vittorio intento a prendere il sole.

A questo punto io vorrei salire sul Monte Savi.
Quando mi trovo quasi al Colle Mura delle Vinche, abbandono il sentiero principale e punto la montagna.
Due signori gentili si offrono volontari per custodire il mio zaino.
Privata del peso superfluo, raggiungo la vetta in pochissimo tempo.
Alla fine avrò impiegato 25 minuti tra andata e ritorno, partendo da una quota di mt 2450 circa per raggiungere i mt 2615 della vetta (il cronometraggio é a cura dei custodi del mio zaino, io non ho nemmeno un orologio perchè l'ho dimenticato a casa ....e conunque in generale non lo porto quasi mai...)
La salita avviene lungo una traccia contrassegnata da ometti che, però, in discesa riesco a perdere, complicando un pochino le cose (ma non molto...)







Le foto le ho fatte io e purtroppo la loro qualità ne risente ...

Torno al Colle Mura delle Vinche, dove mi aspetta Vittorio.

Raggiungiamo il Colle Serour.

Sarebbe anche ora di mangiare ma .....io più che al pranzo sono interessata e anche tanto alla vetta del Monte Salé sopra la mia testa.
Ironia della sorte .....verso tale montagna si è indirizzata anche colei che ero finalmente riuscita a distaccare...
La voglia di andare in vetta è decisamente maggiore del desiderio di non incontrarla più.
Inizio a percorrere il sentiero che solca il fianco della montagna e che raggiungerà, percorrendo un lungo traverso, un grosso ometto di pietre visibile fin dal colle.
In corrispondenza di tale segnale occorre deviare verso la vetta.
La salita avviene su un terreno un pò friabile.
Gli ometti ci sono ma sono pochi e non è facile seguirli.
Diciamo che in linea di massima si sale- come dicono le relazioni- "al meglio", cercando di non fare cadere pietre su chi segue (ma intanto non mi segue nessuno.....).
Raggiungo la vetta - e anche l'escursionista solitaria che sta iniziando la discesa.
Mi chiedo se potrò mai seminarla in modo definitivo.








Faccio solo una breve sosta perchè  non vorrei che Vittorio, al colle, si preoccupasse e anche perchè inizio ad avere una fame nera.

Scendo con estrema cautela dalla montagna e rientro al colle dove finalmente riesco a pranzare (praticamente siamo arrivati al Colle Mura delle Vinche alle 13 e io, dalle 13 alle 15, sono salita e scesa dai Monti Nebius, Savi e Salé. Quindi, se ho fame, ci sono anche dei validissimi motivi).
Dopo che anche io mi sono rifocillata seguiamo lo stesso percorso dell'andata (che comporta una risalita di circa 200 metri) fino all'auto.

A dire il vero, poco prima dell'auto io abbandono il sentiero perchè vorrei raggiungere anche la vetta del Monte Ruissas (mt 2508) che si trova proprio sopra l'auto.
Raggiungo il crinale e lo seguo in direzione della vetta.
Quando mi trovo a circa 30 metri lineari dalla stessa, la crestina che sto seguendo si fa un pò più esile e un pò più "rocciosa" ma decisamente friabile.
Provo un paio di appigli e mi rimangono entrambi in mano.
Normalmente credo che proseguirei ma ora ...ora no...
Probabilmente sono un pò stanca, ho tantissima sete e dentro di me sento una voce che mi suggerisce di lasciare perdere.
Mi capita raramente ma quando succede ....devo rinunciare...
Ritorno sui miei passi, mi godo un bel panorama su Rocca la Meja e .....mestamente rientro all'auto (intanto qui ci torniamo e avrò sicuramente l'occasione di cercare una strada migliore....)

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